martedì 14 aprile 2015

#UltraConnemarathon2015 - ATTO I - Fino allo Start e strategia di gara


Dopo la Maratona del Lamone del 6/4 mi ero ripromesso di non metterci meno di 6:30, seppur consapevole che si sarebbe trattato di un viaggio lungo quei fantastici luoghi e dentro me stesso, per l'ennesima volta e che il tempo finale sarebbe scaturito da una miriade di componenti! 

Predire 6:30, a dispetto del 6:01:01 del 2014, doveva tenere lontane le idee di Personal Best, soprattuttzzaro perchè stavo andando a correre dopo solo 6 giorni una 42! Un azzardo per me, mai fatto tanto in così ravvicinato tempo!

Ascoltare il mio corpo, quello dovevo fare!

La mattina della gara alla Cathedral, pioveva ma non faceva particolarmente freddo, il pullman ancora non era arrivato e decidevo di ripararmi dentro una cabina telefonica, aspettando gli eventi. 


un pò di svago per allegerire la tensione :)
Mi sentivo bene, ottimo è stato corricchiare al martedì, mercoledì e giovedì, dopo la maratona del Lunedì (avevo chiesto suggerimento a Giorgio incontratto al Lamone). Un pò dubbioso circa la strategia ma poi ho ripensato a quella messa in atto in Romagna e mi sono convinto di ripeterla, con la differenza che stavolta non sarebbe dovuto essere stato il crono a dettare l'andatura ma le sensazioni del corpo. E così è stato!

Trasforno una corsa di 63.3 km di collinare puro, in un 12x3000 con recupero di 2000 metri "affaticanti". 
Il gioco di recuperare in modo affaticante inizia a dare i suoi frutti! 

Questo il dettaglio cronometrico, a cui vanno aggiunti i 3,5 km di "defaticamento" rimasti:

Il lamone ha fatto la differenza:
sperare di poter fare tanto è stato conseguenza del tanto ottimismo acquisito nel Ravennate.
Mi dovevo ripetere ma facendo tesoro degli sbagli commessi nella 42, senza la smania del tempo finale (anche se dentro di me ho sempre desiderato migliorarmi).

Il gioco mentale è stato quello di ricordare le andature tenute alla Maratona 6 giorni prima, ma senza pretese, considerando il percorso! 
Mentre facevo le mie lunghissime ripetute, mi accorgevo di poter recuperare nei 2000 in maniera affaticante quasi al ritmo che tenevo nei 3000 del Lamone, sapere quello mi faceva rilassare e non temere i 3000 "lenti".

Dopo il briefing al Peacockes Hotel, venivamo trasferiti  alla Start Line coi pullman ed iniziavo a rendermi conto che il meteo stava migliorando: no pioggia e no freddo, un pò ventoso ma avrei firmato per tanto!Sulle colline dell'area la neve era una presenza silenziosa ma che faceva capire quali rischi potevano incombere!

Decidevo di partire come l'anno scorso con lo scaldacollo ed i guanti, ma dopo i primi 15/20 km toglievo tutto, il sole faceva capolino ed un'area primaverile iniziava ad essere la protagonista.

Alla start line facevo anche quasi 7' di riscaldamento, per non raffreddarmi col vento e per far finta di averne bisogno in vista dell'INTERVAL TRAINING da affrontare. Mi posiziono a ridosso dei primi, talmente eravamo pochi (164) e talmente ero sereno, tranquillo: ero lì solo per l'ennesimo allenamento!

SBANG partiti, immediatamente mi butto sul lato sinistro della strada, senza alcuna intenzione di lasciarmi tirare dalle lepri psicologiche che mi precedevano!

.. to be continued

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